Sintesi Omelia Cardinale Bagnasco
Ma non tutti forse pensavamo che la giornata si sarebbe conclusa con un altro sorprendente abbraccio , quello del Cardinale Angelo Bagnasco che ha celebrato l’Eucaristia: un abbraccio che abbiamo sentito commosso, autentico, fraterno. Le parole che il Cardinale ha pronunciato nella sua omelia ci hanno raggiunto nel profondo e hanno nutrito la nostra anima come un balsamo.
Il suo intervento è partito dalla considerazione che è anche una certezza: il mondo ha bisogno di Dio, oggi come settanta anni fa quando, in un’Europa ancora ingombra di macerie, quelle della guerra e quelle dello Spirito, sono nati i Cursillos.
La vita senz’anima resta vuota: non bastano significati nobili, alti ideali, rapporti virtuosi, buoni sentimenti perché la vita abbia un senso. Se tutto fosse destinato alla morte e al vuoto resterebbe solo l’attimo che fugge.
Dio solo è il senso del nostro pellegrinare perché solo ciò che è eterno e dona eternità può dare un senso pieno al nostro esistere. Cristo che è il volto di Dio può essere il senso ultimo del nostro pellegrinare nel tempo e bucare la parete della morte .
Avere gli occhi fissi nel volto e nello sguardo di Gesù, riempirci della sua Parola diventa allora fondamentale anche per i Cursillos il cui cardine è l’amicizia: amicizia che deve essere solo centrata su Cristo, amicizia fondata sull’avere tutti un grande comune amico, Gesù Cristo.
Quando i nostri rapporti di cristiani non si fondano su di Lui e per Lui non ci si gioca tutto, ci si divide e la nostra divisione diviene drammaticamente il segno che non siamo fondati su di Lui ma su altro: possono essere le nostre opinioni, le nostre linee di pensiero, le nostre vanità…
”La vostra amicizia la volete fondare sul comune Amico, Redentore, Salvatore, Figlio di Dio benedetto, Compagno di strada dei nostri giorni. Di lui non finiremo mai di parlare, di ascoltare, di guardare… Cristo”.
Questo devono ricordarci i cinquanta anni di Cursillos in Italia, momento culminante di gioia condivisa con tanti fratelli europei : occorre che tutti abbiamo lo sguardo sull’umanità di oggi che porta l’impronta di Dio, occorre avere la consapevolezza che ognuno è figlio dello stesso Padre, nostro fratello ed è Lui, Cristo, che ci tiene uniti .
La nostra buona volontà non basta, ci vuole una mano più grande, un Amore più grande che va oltre le nostre capacità a tenerci insieme. Il rischio che spesso corriamo è quello di non portare Cristo ma noi stessi, ma il mondo non ha bisogno di noi , ha bisogno di Cristo.
Il cardinal Bagnasco concludendo il suo discorso ci ha portato il saluto dei Vescovi italiani e definendoci “avanguardia” dell’evangelizzazione, di quella Chiesa in uscita che il Papa sospinge con il suo esempio, ci ha spronati ad annunciare e ad essere un fuoco e luce sempre accesa in questa Europa, continente glorioso e stanco, che deve” trovare Cristo”.
Queste, in sintesi, le parole del Cardinale, ma al di là delle parole è stato il suo sguardo, sono stati i suoi gesti accoglienti e affettuosi a farci sentire tutti dentro l’abbraccio grande della Chiesa.