Capitolo 12 - Movimento dei Cursillos di Cristianità in Italia

Cursillos di cristianità in Italia
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Capitolo 12

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San Paolo
2004, approvato dalla Santa Sede lo Statuto dell'Organismo Mondiale dei Cursillos di Cristianità

Duc in altum!

Nel 1963, monsignor Juan Hervás, vescovo di Ciudad Real, intervenendo a Tarragona per la celebrazione del 19° Centenario del viaggio di san Paolo in Spagna, affermò: "Ho sentito dire dal cardinale Arriba y Castro che se san Paolo tornasse oggi nel nostro paese, sarebbe cursillista… Sarebbe un onore troppo grande per il nostro Movimento; il cardinale è troppo buono con noi. Io umilmente affermerei piuttosto che, se san Paolo ripercorresse i nostri sentieri predicando il Vangelo, avrebbe come compagni più entusiasti i cursillisti. Per questo motivo sarei felice se la Santa Sede ci affidasse a san Paolo come nostro protettore".
Cinque mesi più tardi, Paolo VI firmava un decreto in cui nominava proprio l'apostolo Paolo "patrono celestiale, davanti a Dio, dei Cursillos di Cristianità".

Mentre a Mallorca l'attività dei Cursillos incontrava ancora delle difficoltà a causa di monsignor Jesús Enciso, vescovo dell'isola, nel resto del mondo la loro diffusione divenne una vera e propria valanga.
Basti pensare che nel 1960 essi erano presenti anche in Venezuela, Ecuador, Portogallo, Austria; nel 1965 si tenevano corsi anche in Puerto Rico, Canada, Panama, Guatemala, El Salvador, Brasile, Perù, Angola, Nicaragua, Cile, Filippine, Giappone, Australia, Italia, Honduras, Costa Rica, Sri Lanka, Hawaii.
A questo lungo elenco si aggiunse, in piena guerra, il Vietnam, nel 1967, insieme alla Corea del Sud ed alla Nigeria; negli anni immediatamente successivi anche Taiwan, la Tailandia, il Paraguay, l'Olanda e tanti altri paesi. L'elenco che ho fornito è certamente carente, ma rende l'idea di che cosa stavano diventando i Cursillos di Cristianità.

Con la scomparsa di monsignor Enciso (1964) e l'arrivo del nuovo vescovo, monsignor Rafael Álvarez Lara, la situazione a Mallorca tornò, seppur lentamente, alla normalità. Eduardo Bonnin, in quegli anni, eseguì una lunga serie di viaggi che lo portarono in tante nazioni; il Cursillo si era ormai diffuso nei cinque continenti incontrando realtà socioculturali diverse che in molte nazioni determinarono una caratterizzazione non sempre da lui condivisa.

Un episodio singolare riguarda il viaggio che Eduardo fece negli Stati Uniti su invito dei "fratelli" protestanti. Alcuni anni prima c'erano stati molti contatti tra i cursillisti e loro; alcuni di questi, incuriositi, invitarono Eduardo per avere lumi sul metodo e lui non rifiutò il suo aiuto. "Meglio un protestante innamorato di Cristo che un protestante ateo", rispose a chi lo criticò per le sue aperture verso i "fratelli" separati. Nacquero così i Cursillos Anglicani, il Movimento Emmaus e tanti altri movimenti protestanti.
In Italia, nel Pontificio Collegio Spagnolo, si tennero, nel 1952, delle conferenze sui Cursillos di Cristianità: relatore fu don Juan Capó; nel 1955, nello stesso collegio, si tenne un corso per soli spagnoli condotto da Bonnin e lo stesso don Juan.

Nel dicembre del 1961, un gruppo proveniente da Ciudad Real, guidato da don Francisco Suarez, ne tenne un altro a Rocca di Papa; fra i partecipanti c'era anche un giovane universitario, Alberto Quinti della diocesi di Fermo.
L'anno seguente, su invito di monsignor Hervás, Alberto si recò a Ciudad Real per approfondire la conoscenza del Movimento. Tornato in Italia, si adoperò e realizzò un corso nella sua diocesi dal 18 al 21 marzo del 1963. Lui stesso fu il rettore, mentre il direttore spirituale fu don Francisco Suarez. Quel corso è oggi considerato il primo Cursillo ufficiale realizzato in Italia.
Successivamente, grazie anche all'apporto determinante di don Tarcisio Carbone (poi vescovo di Macerata) il Movimento si diffuse in tutta la penisola.
I Cursillos diventarono un patrimonio della Chiesa universale che produssero altri frutti come, ad esempio, il Movimento Neocatecumenale fondato da Kiko Arguello dopo aver partecipato ad un Cursillo. Nel corso degli anni e in varie occasioni, i cursillisti sono stati ricevuti prima da Paolo VI e poi da Giovanni Paolo II.

La Prima Ultreya Mondiale si tenne a Roma, nella Basilica di San Pietro, nel 1966: erano trascorsi 22 anni dal primo Cursillo della storia, tenutosi nell'isola di Mallorca e, finalmente, arrivò il più alto dei riconoscimenti, quello del Santo Padre.
Paolo VI, nel suo discorso, citò espressioni proprie del Cursillo determinando un entusiasmo generale tra i presenti. Parlò anche dei colori della Grazia, del fondamentale cristiano, dell'incontro personale con Dio ed i fratelli, dello spirito del pellegrino; le parole però che più impressionarono furono: "Cursillos di Cristianità: questo è il nome che, comprovato dall'esperienza e accreditato dai suoi frutti, percorre oggi le strade del mondo".

A partire dal 1980, sempre a Roma, il Cursillo italiano ha organizzato, ogni cinque anni, cinque Ultreyas Nazionali oltre l'Ultreya Mondiale del 2000. Soltanto nel 2005 l'Ultreya Nazionale non ha potuto avere la presenza dell'amatissimo Giovanni Paolo II, scomparso pochi giorni prima. Ritengo opportuno riportare alcune frasi da lui rivolte ai cursillisti riuniti per tali incontri.
"Nella Chiesa possiamo fin d'ora fare un'esperienza vera, anche se iniziale, di quell'Amore che costituirà la sorgente inesauribile della gioia senza fine del cielo… Lasciatevene conquistare sempre più e diventatene gli apostoli infaticabili nel vostro ambiente" (1980).
"Anche i Cursillos di Cristianità sono uno strumento suscitato da Dio per l'annunzio del Vangelo nel nostro tempo, per la conversione degli uomini a Cristo, per la salvezza del le anime, per la pace nella terra nella verità e nella carità" (1985).
"È venuto il momento di prendere davvero l'impegno per un'evangelizzazione che si veda, che si senta e sia fortemente sostenuta dalla preghiera, che porti frutti duraturi in quest'ultima decade di questo millennio così da essere in grado di offrire a Gesù, come dono per il suo duemillesimo compleanno, un mondo più evangelizzato" (1990).
"L'avvicinarsi del terzo millennio cristiano e l'urgenza della nuova evangelizzazione dovranno trovarvi particolarmente dediti nell'azione missionaria… Cristo ha bisogno di voi, non sottraetevi al suo invito! Siate generosi e coraggiosi nel rispondergli!" (1995).
"Evangelizzate gli ambienti con rinnovato impegno e santità di vita... Il piccolo seme, gettato cinquant'anni fa, è diventato ormai un grande albero, ricco di frutti. Operate instancabilmente con la forza della comunione. Rimanete fedeli al vostro carisma. Coraggio!" (2000).
Il 4 maggio del 2002, i responsabili nazionali, territoriali e diocesani, del Cursillo italiano sono stati ricevuti da Giovanni Paolo II per celebrare i primi quaranta anni della presenza del Movimento in Italia e per ringraziarlo dell'approvazione dello Statuto da parte della Cei, avvenuta il 18 ottobre 1999. Anche in quell'occasione il Santo Padre non mancò di incoraggiare i cursillisti esortandoli "ad essere testimoni coraggiosi della diaconia della verità, operando instancabilmente con la forza della comunione" ed invitandoli a proseguire "con fiducia il cammino di formazione e di vita cristiana intrapreso con tanta generosità" e terminando con l'incitamento: "Duc in altum!".

L'avvenimento più importante per il Movimento è avvenuto il 24 aprile 2004 quando è stato approvato dalla Santa Sede lo Statuto dell'Organismo Mondiale dei Cursillos di Cristianità, riconoscendolo come Movimento Ecclesiale con un Carisma e una Metodologia validi per l'evangelizzazione degli ambienti.
Il resto è storia dei nostri giorni.



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